Everolimus per donne con carcinoma alla mammella HER2-positivo avanzato e resistente a Trastuzumab


La progressione della malattia in pazienti con carcinoma mammario positivo per HER2 in trattamento con Trastuzumab ( Herceptin ) potrebbe essere associata ad attivazione della via di segnalazione intracellulare PI3K/Akt/mTOR.

È stato condotto uno studio per valutare se l’aggiunta dell’inibitore di mTOR Everolimus ( Afinitor ) a Trastuzumab ( Herceptin ) potesse ripristinare la sensibilità a Trastuzumab.

Nello studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e di fase 3, sono state reclutate donne con tumore alla mammella HER2-positivo, in fase avanzata e resistente a Trastuzumab che avevano in precedenza ricevuto terapia a base di taxani.

Le pazienti eleggibili sono state assegnate in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a somministrazione giornaliera di Everolimus ( 5 mg/die ) più somministrazione settimanale di Trastuzumab ( 2 mg/kg ) e Vinorelbina ( Navelbine ) ( 25 mg/m2 ) oppure a placebo più Trastuzumab più Vinorelbina, in cicli di 3 settimane, stratificate per precedente uso di Lapatinib.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione in base a valutazione locale nella popolazione per intention-to-treat.

Sono stati di seguito riportati i risultati dell’analisi finale per sopravvivenza libera da progressione; il follow-up per la sopravvivenza generale è ancora in corso.

Nel periodo 2009-2012, 569 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a Everolimus ( n=284 ) o placebo ( n=285 ).

Il follow-up mediano al momento dell’analisi era di 20.2 mesi.

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 7.00 mesi con Everolimus e 5.78 mesi con placebo ( hazard ratio, HR=0.78; p=0.0067 ).

I più comuni eventi avversi di grado 3-4 sono stati neutropenia ( 73% nel gruppo Everolimus vs 62% nel gruppo placebo ), leucopenia ( 38% vs 29% ), anemia ( 19% vs 6% ), neutropenia febbrile ( 16% vs 4% ), stomatite ( 13% vs 1% ) e fatigue ( 12% vs 4% ).

Eventi avversi gravi sono stati riportati in 117 ( 42% ) pazienti nel gruppo Everolimus e 55 ( 20% ) nel gruppo placebo.
Nel corso del trattamento in ciascun gruppo si sono verificati 2 decessi correlati ad eventi avversi.

In conclusione, l’aggiunta di Everolimus a Trastuzumab più Vinorelbina prolunga significativamente la sopravvivenza libera da progressione in pazienti con carcinoma al seno avanzato, HER2-positivo, resistente a Trastuzumab e precedentemente trattato con un taxano.
Il beneficio clinico dovrebbe essere preso in considerazione nel contesto del profilo di eventi avversi in tale popolazione. ( Xagena2014 )

André F et al, Lancet Oncol 2014; 15: 580-591

Onco2014 Gyne2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli

La chemioterapia antraciclina-taxano per il tumore mammario in stadio iniziale migliora sostanzialmente la sopravvivenza rispetto all'assenza di chemioterapia. Tuttavia, le...


Trodelvy è un medicinale antitumorale, il cui princio attivo è Sacituzumab govitecan, utilizzato per il trattamento degli adulti con un...


La Metformina è stata associata a un minore rischio di tumore nella ricerca epidemiologica e preclinica. Nello studio randomizzato adiuvante sul...


Lynparza, il cui principio attivo è Olaparib, è un farmaco antitumorale che trova indicazione per: - il trattamento di mantenimento dopo...



Sulla base del basso rischio di recidiva locale nelle pazienti anziane con tumore mammario dopo chirurgia conservativa seguita da irradiazione...


Da uno studio randomizzato di fase 3 è emerso che l'aggiunta di Dalpiciclib a Fulvestrant ( Faslodex ) è...


Tecentriq è un medicinale usato nel trattamento delle seguenti forme di cancro: cancro uroteliale ( cancro della vescica e del...


I dati preliminari della coorte TNBC dello studio di fase 1 TROPION-PanTumor01 hanno mostrato che Datopotamab deruxtecan ( Dato-DXd...


La Commissione Europea ( CE ) ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio per Tukysa ( Tucatinib ) in combinazione con...